Negli ultimi anni si sente molto parlare, nel mondo delle palestre e tra gli appassionati di attività fisica e di muscolazione, di allenamento funzionale. Quando si parla di allenamento funzionale si sente dire di tutto, ed il contrario di tutto.
Questo mio breve articolo ha l’obiettivo di far un po’ di chiarezza, o, se possibile, di mettere un po’ di confusione in più, in questo vasto panorama. Per definire il concetto di allenamento funzionale partiamo dall’esaminarne il nome. Innanzitutto l’allenamento funzionale è Allenamento! Quindi la domanda successiva è: Cos’è l’allenamento? L’allenamento può essere definito come un insieme programmato di stimoli che vengono somministrati al corpo, con lo scopo di indurne degli adattamenti che ne migliorino la performance. Ogni stimolo deve essere opportunamente studiato per andare a generare uno stress controllato ad uno specifico processo biologico, stress che indurrà una reazione da parte dell’organismo che lo porterà a modificare il proprio stato di equilibrio, apportando degli adattamenti, che lo renderanno più resistente qualora si ripresentasse quello stesso tipo di stimolo. Ogni stimolo indurrà degli adattamenti spicifici, dipendenti dalla tipoogia dello stimolo stesso, e quindi andrà studiato in base al risultato ricercato. L’allenamento prevede, quindi, a priori, un’analisi dei risultati ricercati e degli adattamenti necessari al raggiungimento di tali risultati, e quindi degli stimoli necessari all’ottenimento di tali adattamenti. Passiamo ora al termine “funzionale”. La parola funzionale, deriva dal termine funzione, quindi, allenamento funzionale significa allenamento atto al miglioramento delle funzioni del corpo. L’allenamento funzionale è, infatti, l’allenamento che mira ad allenare le “funzioni” del corpo, ovvero, a migliorarne, in maniera generale ed aspecifica, la performance. L’allenamento funzionale, per essere definito tale, dovrà, quindi prevedera la stimolazione del corpo con una pluralità di metodiche allenanti diverse, al fine di stimolarlo a migliorare la sua funzionalità a 360°. Le “funzioni” da allenare sono la forza, la resistenza, la velocità, l’equilibrio, il controllo motorio, … Gli stimoli allenanti sono somministrati attreverso movimenti che richiamano i movimenti naturali, a corpo libero o con piccoli attrezzi, non guidati, eseguiti con metodiche differenziate a seconda della capacità sulla quale si vuole mettere il focus. Vista la pluralità degli obiettivi allenanti, l’allenamento dovrà essere attentamente studiato al fine di garantire una corretta progressione del carico nelle diverse capacità e un corretto bilanciamento degli stimoli. Si alterneranno quindi sedute (periodi) di allenamento rivolte prevalentemente al miglioramento della forza massimale, sedute rivolte prevaletemente alla resistenza, alla velocità, e così via, e durante i periodi di specializzazione delle singole capacità non andranno mai perse di vista le altre per non rischiare il detraining. Grazie all’utilizzo di movimenti non guidati, anche tecnicamente complicati da eseguire, si andrà anche ad allenare la coordinazione, ovvero la capacità del corpo di controllare il movimento. Una importanza fondamentale riveste la programmazione del lavoro, al fine di creare una giusta progresisone del carico che preveda l’allenamento contemporaneo di molte capacità diverse. Chi si allena in modo funzionale, quindi, se la caverà bene in tutte le discipline, sia di forza, sia di restistenza, anche se non eccellerà in nessuna rispetto alle altre, perchè le avrà sviluppate tutte in maniera aspecifica. L’allenamento funzionale permette, se ben calibrato sulla persona, di avere un corpo atletico, che ben si sdatta a tutte le situazioni, sia sportive, sia della vità di tutti i giorni ed è rivolto a chiunque, dal ragazzo atletico che voglia migliorare le sue capacità fisiche, allo sportivo agonista che voglia migliorare ulteriormente la sua preparazine atletica, alla casalinga, che voglia migliorare il suo stato di forma e vivere con minor “difficoltà” la sua quotidianità. Ovviamente, per essere efficace, la programmazione dell’allenamento deve essere personalizzata e, quindi, preceduta da opportune valutazioni che hanno lo scopo di capire qual’è il “punto di partenza”, ovvero lo stato fi forma fisica del soggetto prima dell’inizio del programma di allenamento, sia dal punto di vista della composizione corporea, sia dal punto di vista della forma atletica. Per quanto riguarda la composizione corporea si vanno a valutare la quantità di massa magra e di massa grassa, per quanto riguarda, invece, la forma atletica, si effettuano dei test sulle principali capacità, ovvero, la forza, resistenza e la mobilità articolare. Tali test non sono uguali per tutti, ma vanno scelti in basi alle caratteristiche delle persone ed ai loro obiettivi. Partendo dai risultati delle valutazioni, si impostano gli obiettivi prestativi a medio ed a lungo termine, e si crea il programma di lavoro. Concludendo, l’allenamento funzionale è, quindi, una preparazione atletica volta a migliorare la performance del corpo al fine di renderlo meglio “funzionante”. Opportunamente studiato e personalizzato è adatto a chiunque abbia la volontà di migliorare il funzionamento del prorpio corpo.
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Chi sonoDottore in biologia della nutrizione ed in scienze e tecnologie del fitness, diploma della scuola di specializzazione in alimentazione e nutrizione sportiva "SANIS", tecnico del riequilibrio posturale, Archivi
Dicembre 2020
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